BABBO NATALE

BABBO  NATALE


Babbo Natale
 è una figura presente in molte culture, esso distribuisce  doni a tutti i bambini del mondo,, di solito cio'avviene la sera della vigilia di Natale ed e' anche la stessa sera l'. usanza di lasciare nelle nostre case ,sotto il camino o l'albero, una tazza di latte caldo con biscotti e delle carote x le sue renne. .Babbo Natale rappresenta.. la tradizione x eccellenza del Natale,  E'una figura molto amata dai bambini e non solo.....esso e' l'incarnazione dello spirito natalizio,della festa, con la sua giacca rossa e le sue guanciotte paffute....e' un sogno ed una magia che regala dolci e profonde emozioni che rimarranno nel tempo,,,x questo io penso che non bisogna mai dire ad un bimbo che tutto cio, non esite...perche'sognare e credere nei sogni e' la cosa piu'importante della vita,e,il motore che ci fa' andare avanti...che ci da 'speranza....non distruggiamo tutto cio',sopratutto non togliamo tutto questo ai nostri bimbi....lasciamoli sognare e credere in questo meraviglioso sogno...Ma ora vediamo di scoprire qualche notizia in piu' su questo simpatico omone vestito di rosso...dalle sue origine al suo famosissimo villaggio......





  LA STORIA DI BABBO NATALE


A Nord del Circolo Polare Artico, nell'Europa settentrionale, esiste una regione: la Lapponia
In questa terra viveva un giorno un simpatico vecchietto....
Questa è la vera  storia (o quasi) di BABBO NATALE!
In una capanna del bosco, circondata da abeti, vicino ad un allegro ruscello d'acqua limpida e fresca viveva Natale, il quale si dedicava ogni giorno a coltivare il suo orticello,  a curare le sue renne e ad intagliare il legno, vivendo tranquillamente.
Vestiva sempre di rosso, il suo colore preferito.
Era un vecchietto assai buono e generoso con una lunga barba bianca ed aiutava spesso senza tirarsi mai indietro tutti i suoi vicini.
Un giorno pensò che era troppo poco quello che stava facendo e si mise a pensare: voleva trovare un modo per poter  dare agli altri qualcosa di più.
Quella sera fece un sogno:
Nel sogno gli apparve un angioletto: era molto bello e grazioso
e, con una dolce vocina, gli spiegò che nel mondo c'erano tanti bambini ma tanti di questi erano poveri e non potevano permettersi niente, anche loro come tutti gli altri bambini più fortunati desideravano dei giocattoli, ma non avrebbero mai potuto averli, il cuore dell'angelo era colmo di tristezza e un lacrima gli scorreva lungo il viso, Natale che era molto sensibile chiese all'angioletto cosa poteva fare per far spuntare sui visi di tutti i bambini un sorriso e un po' di felicità nei loro cuori.
L'angioletto rispose che, se Natale voleva, poteva aiutarli sarebbe dovuto partire caricando sulla sua slitta trainata dalle sue renne un sacco pieno di doni da consegnare a ciascun bambino la notte santa, quando nacque Gesù. 
"Ma dove posso trovare i giocattoli per tutti i bambini del mondo? E come posso farcela a consegnarli tutti in una sola notte e ad entrare nelle case? Ci saranno tutte le porte chiuse!" si chiese Natale.
L'angioletto gli disse che Gesù Bambino l'avrebbe aiutato a risolvere ogni problema. 
Fu così che Gesù Bambino nominò Natale papà di ogni bambino donandogli il nome di Babbo Natale!
I primi giochi che Babbo Natale regalò furono costruiti con le  sue stesse mani: intagliò nel legno bambole, macchinine, pupazzi ed ogni sorta di giocattolo.
Gesù Bambino assegnò a Babbo Natale degli Elfi che altro non erano che piccoli angeli dalla faccia simpatica che lo aiutavano a costruire i giocattoli, a caricarli sulla slitta e a consegnarli in tempo ogni anno la sera di Natale! 
Gesù bambino fece anche un piccolo miracolo: concesse alla slitta e  alle otto renne il dono di poter volare nel cielo.
Babbo Natale entra quindi quella notte in ogni casa calandosi dal camino e riempiendo le calze che ogni bimbo appende sotto al camino, come d'usanza,  e posando gli altri pacchetti più grossi sotto agli alberi di pino adornati a festa con luci e addobbi vari: palline, candeline, bastoncini di zucchero, e anche nelle case delle famiglie più povere gli alberi di pino venivano adornati con noci, mandarini, frutta secca, che profumavano l'aria di festa e che poi venivano mangiati in famiglia tutti insieme.
Grazie alla magia dell'amore fu così possibile a Babbo Natale di essere sempre puntuale la notte santa nella consegna dei suoi doni per poter far felici tutti i bambini del mondo! E portare un sorriso nei loro visi e nei loro cuori!



                                                                           

 La leggenda delle renne di Babbo Natale

 

      

                                

                                             

Hai presente quella renna col naso rosso?
Bene quella è la Renna Rudolph che vive al Polo Nord. Una renna speciale in grado di condurre il gruppo. Lei, assieme a Prancer, Vixen, Donner, Dixen, Dasher, Cupid, Dazzle e Comet, è una delle renne che traina la slitta di Babbo Natale, anzi la guida, durante la Vigilia di Natale. Grazie a lei e alle sue compagne a Natale, i bambini buoni ricevono i doni che Babbo Natale ha preparato dopo aver letto le tantissime letterine.
La renna Rudolph si distingue però dalle altre per via del suo naso, che non è nero e nemmeno umido, ma è un naso rosso che si accende. A dir la verità, più che un naso è un nasone luminoso.
La povera Rudolph ha sofferto molto, in quanto è sempre stata presa in giro dalle sue compagne e fino all'anno scorso tendeva ad isolarsi per evitare umiliazioni, nonostante la mamma ed il papà la consolassero. Verso la sera del giorno precedente la Vigilia di Natale, Babbo Natale era molto teso. C'era una nebbia talmente fitta che non si riusciva a vedere ad un palmo dal naso. "Eh adesso che faccio?" continuava a ripetersi Babbo Natale. "Come faccio a portare i regali con questa nebbia. I bambini domani non troveranno niente sotto l'albero, che colpa ne hanno loro?". Piangeva e guardava le sue renne scuotendo la testa, al ché anche Rudolph iniziò a diventar triste ed il suo naso si accese ancor di più. Babbo Natale iniziò a fare i salti di gioia e le renne si chiedevano "questo è matto". "Eh no, care renne, io non sono matto. Rudolph ci farà luce e ci guiderà con il suo naso rosso". Rudolph lì per lì era imbarazzata, ma poi le sue compagne, che fino a poco tempo prima la prendevano in giro, si resero conto di essere state stupide ed iniziarono a fare applausi e a festeggiare Rudolph incoraggiandola nel suo nuovo ruolo.
Sappi che l'anno scorso tu hai ricevuto i regali proprio perchè Rudolph ha illuminato la strada alla slitta di Babbo Natale. Ed anche quest'anno la piccola Renna Rudolph le sue amiche aiuteranno Babbo Natale a portare i regali a te e a tutti gli altri bambini.


DIXEN e VIXEN sono le prime renne che Babbo Natale trovò tanti e tanti anni fa nascoste sotto la neve. Da un mucchietto di neve candida vide spuntare tre code tutte d’oro e subito pensò che li sotto c’erano 3 cuccioli di renna col manto dorato. Rimase stupito quando vide che le renne erano due e non tre.
Erano due bellissime renne gemelle: avevano il manto d’oro ed una di esse, Vixen aveva due code. La loro mamma le aveva salvate dai cacciatori nascondendole sotto la neve. Ad ogni stagione, quando cambiano il manto, Babbo Natale raccoglie tutti i crini d’oro e poi le manda di regalo ai piùbisognosi.Dixen è una raffreddata cronica. Le gocce che scendono dal suo naso, posandosi a terra, si trasformano in bellissimi fiori.


COMET è la più veloce di tutte le renne di Babbo Natale. I bambini vedendo una strana luce sfrecciare in cielo pensano sia una cometa, invece e lei, la renna più veloce dell’Universo. Chi esprime un desiderio Comet lo coglie al volo e poi lo riferisce a Babbo Natale, che provvederà ad esaudirli se i bambini si sono comportati bene.
Non ha bisogno di dormire; passa tutto il tempo a correre in cielo da un continente all’altro.Quando combina qualche marachella si nasconde dietro la Luna per non farsi vedere da Babbo Natale, ma lui la perdona sempre.



DAZZLE è la ballerina del branco.Conosce tutti i ritmi del mondo. I suoi zoccoli piano piano si sono trasformati in bellissime scarpe da ballo rosa con un leggero tacco. Quando qualche bambino diventa triste perché non riesce ad imparare un passo di danza, eccola che corre veloce da lui e gli sussurra all’orecchio i movimenti giusti.
DAZZLE spesso si fa accompagnare da Donner che è la cantante del branco.Dove c’è allegria e musica state sicuri che c’è lo zampino, anzi gli zoccoli di loro due
.


CUPID è la più coccolona di tutte le renne di Babbo Natale. E’ nata con una macchia rossa sul petto a forma di cuore e quando il vento del Nord le muove il folto pelo, allora sembra che pulsi forte forte e che dica: ti voglio tanto bene. E’ la più docile di tutte e quando traina la slitta vuole stare sempre in fondo per essere il più possibile accanto a Babbo Natale.
Con il suo fiuto formidabile riesce a rintracciare in mezzo ad una montagna di letterine la letterina del bambino più buono, allora la consegna subito a Babbo Natale
DAZZLE è la ballerina del branco.Conosce tutti i ritmi  .



DONNER è la cantante del branco. Appena nata strillava cos’ forte che i suoi genitori vivevano con dei guanciali legati sopra le orecchie per non sentirla. Piano, piano crescendo la sua voce si è affinata , ed ora riesce a controllarla.
Conosce tutte le canzoni del mondo e sa cantare con voce maschile e femminile a seconda delle necessità. Sa anche imitare tutte le voci dei genitori del mondo per cui spesso rimprovera i bambini che hanno fatto qualche marachella facendogli credere di essere stati scoperti. In realtà è lei che li controlla.


PRANCER è la più timida di tutte le renne. E’ stata l’ultima ad essere trovata da Babbo Natale. Era talmente timida che per non essere vista da nessuno si nascondeva dentro un albero cavo e stava lì tutto il giorno. Usciva solo di notte per non essere vista.
Un giorno Babbo Natale assieme a tutte le altre renne stava raccogliendo un po’ di rami secchi per accendere il fuoco nel caminetto, quando vide sbucare da un tronco cavo due bellissime corna di renna. Chiamò subito Cupid la più dolce di tutte è le chiese di parlare con quella renna nascosta. Dopo poco Prancer uscì dal suo nascondiglio e tutta rossa in volto si unì alle altre. Prancer rimase stupita che nessuna delle altre renna l’avesse presa in giro perché diventava sempre rossa a causa della sua timidezza, ma Babbo Natale le spiegò che anche le altre renne avevano un qualcosa di strano per cui nessuno di noi è perfetto.

DASHER è la più coraggiosa del branco. Quando nacque la sua mamma si spaventò vedendole quei grossi dentoni a castoro perché poteva essere difficile allattarla. Allora pensò di nutrirla con un bel cesto di carote. Dasher si mise lì e se le sgranocchiò tutte ad una ad una. Da quel giorno i suoi denti diventarono sempre più grandi.
Quando traina la slitta in volo spesso sta subito dietro Rudolph e se qualche uccellaccio cerca di rubare un sacco pieno di doni lei lo morsica facendolo scappare.




La slitta di Babbo Natale. L'origine storica 




I Romani festeggiavano il rinnovamento della natura rendendo omaggio a Saturno, dio della semina, fra il 17 e il 24 Dicembre. Si trattava di una festa piena di canti, danze e vino. Si offrivano dei doni, del miele, dolci….oro.
Le case venivano decorate con agrifoglio, edera e vischio. Il giorno del solstizio d’inverno rappresentava il giorno della rinascita del sole, il « Natalis », parola che più tardi venne modificata in Natale. Giulio Cesare nella sua riforma del Calendario fissò il solstizio d’inverno il giorno 25 Dicembre.
La festa del solstizio d’inverno, giorno della rinascita del Sole e dunque della terra, fu recuperata anche dai cristiani che stabilirono che Gesù non poteva che nascere il giorno del solstizio, cioè il 25 Dicembre. Bisognerà attendere il calendario Gregoriano per fissare il giorno del solstizio al 21 Dicembre, da qui la differenza fra Natale solare e Natale cristiano.
Proprio fra i Cristiani nasce la leggenda di Santa Klaus Attorno aNicolas de Myre, vescovo della giovane chiesa cristiana decapitato dai Romani il 6 dicembre nacque e si diffuse il culto e la leggenda di San Nicolas che premia i bambini ubbidienti durante la notte fra il 5 e il 6 Dicembre. Una leggenda portata nel Nord della Francia da un cavaliere di ritorno dalle Crociate.
Malgrado la condanna dell’adorazione di San Nicolas da parte della Riforma protestante, gli Olandesi decisero di conservare questa festa chiamandola nella loro lingua « Sinterklaas » Essi la importarono, insieme alle loro tradizioni, quando, emigranti, arrivarono negli Stati Uniti e lì il nome si modificò in « Santa Klaus».
Passando il tempo, le famiglie cristiane trovarono molto più appropriato che questa festa dei bambini fosse associata alla nascita di Gesù e Santa Klaus non fece più le sue visite nella notte del 5 Dicembre, ma in quella del 24. E’ nel secolo XIX che appaiono le nostre slitte ! Paradossalmente è un pastore americano che ne è l’inventore.
E’ nel 1821, in effetti, che Clément Clarke Moore, pastore della sua chiesa, scrisse una poesia per i suoi figli in omaggio al buon Santa Klaus. In essa dota il bravo Santa Klaus di un po’ di pancia, d’un bastoncino di zucchero d’orzo…ma soprattutto di una slitta tirata da 8 renne. Sempre in Americanel 1863, il caricaturista Thomas Nast, illustratore del giornale Harper’s Weekly, rifà il look al nostro bravo Santa Klaus o Babbo Natale.
Gli affibbia un costume rosso con un pelliccia bianca e cinge il suo pancione con un largo cinturone. A lui attribuisce, in questo periodo di guerra di secessione, il compito di confortare i soldati nordisti. Nel corso degli anni Nast disegna centinaia di Babbi Natale. Sono immagini che si inscrivono progressivamente nell’immaginario collettivo americano. Nel 1885 lo scrittore Georges Webster dona a Babbo Natale un aspetto più gioviale che fu disegnato dal pennello di Haddon Sundblum.
Questa immagine di « trasportatore di doni » non poteva non interessare i pubblicitari che lo utilizzaranno per la pubblicità di moltissimi prodotti. La pubblicità più diffusa, a partire dal 1931, diventa la Coca Cola. Si riuscirà a proporre così questa bibita anche in pieno inverno ! Ed è questo marchio che, dal 1930, lancia la carriera internazionale di Babbo Natale. Allora… la slitta di Babbo Natale ? Ebbene, essa si conformerà ai modelli utilizzati nel XIX secolo negli stati Uniti.
Se la Coca Cola ha scelto prevalentemente per le sue immagini pubblicitarie il modello « albany a due posti » nelle altre iconografie la slitta di tipo « portland » è la più diffusa. 
    













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